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Oggi guardiamo al prossimo futuro in compagnia di Gianpaolo Greco, XR Creative Director di Uqido, software house che si occupa di sviluppo software, Intelligenza Artificiale, Machine Learning, Computer Vision, IoT, Virtual e Augmented Reality. In particolare, vedremo come la realtà aumentata sia e possa diventare un’opportunità di investimento importante anche in un momento di crisi e cambiamento come quella che stanno affrontando oggi le aziende.
Che cosa significa lavorare con la realtà aumentata?
Lavorare con la Realtà Aumentata (AR) significa lavorare con tecnologia di frontiera, in continua innovazione e sperimentazione, una tecnologia che approccia di continuo territori vergini, settori ancora inesplorati dove bisogna essere bravi ad intuire i prossimi trend, progettare e anticipare soluzioni efficaci. E’ un campo estremamente interessante che ti porta a pensare al futuro: chi implementa le funzionalità core per l’utilizzo di questa tecnologia propone nuove feature quasi con cadenza mensile. Parliamo di Google, Facebook e Apple che da anni stanno puntando molto sulle tecnologie immersive.
Ad esempio, uno dei trend in crescita del 2020 è l’utilizzo delle di API di Google per inserire il tuo prodotto direttamente nella Google Search: in questo modo chi effettua la ricerca di un prodotto lo può vedere direttamente in AR. E’ possibile fare anche subito una prova veloce. Dal vostro smartphone aprite la ricerca di Google e cercate “wolf”: il primo risultato sarà la scheda informativa del lupo con un pulsante per vedere il lupo in AR, in casa propria. La tecnologia si applica ad una serie infinita di tematiche, che partono dell’apprendimento fino agli ecommerce.
Quali sono, dal tuo punto di vista, le problematiche maggiori da gestire nei progetti di realtà aumentata (AR)?
Le problematiche maggiori sono legate all’utilizzo della tecnologia stessa. Gli errori più comuni spesso si riscontrano nel voler costruire una sovrastruttura per l’utilizzo della AR e questo porta lo sviluppatore a dover spiegare l’utilizzo di ogni singola azione rendendo difficile e macchinoso il processo. Deve esserci sempre uno studio approfondito della User Experience, in particolare quando si parla di nuove tecnologie, dove non sono ancora stati definiti molti pattern di utilizzo. L’obiettivo principale è far utilizzare la tecnologia nel modo corretto, al maggior numero di utenti possibili, nel modo più naturale, cioè, senza alterare i pattern di utilizzo di uso comune. L’obiettivo sarà raggiunto quando l’utente sentirà il bisogno di utilizzare la tecnologia, diventando indispensabile, non una strada alternativa.
In che modo le applicazioni che state realizzando hanno impattato sui processi di vendita e sulle loro capacità tecniche?
Uqido trasforma i prodotti in AR creado librerie di prodotti salvati in cloud, sempre disponibili. Si tratta di una libreria online che può contenere migliaia di prodotti in AR, dove ogni singolo prodotto ha un peso medio inferiore a 15 mb: questo ci permette di inserire i prodotti in tanti touchpoint diversi, come web/ecommerce, Google search, filtri Facebook/Instagram, app, che diventano le “foglie” di utilizzo della tecnologia. Domani questi punti di utilizzo saranno molti di più ma la libreria resterà nel cloud, con formati sempre utilizzabili, pronti per i touchpoint del domani.
Oggi il nostro servizio consente, ad esempio, ai grandi produttori di occhialeria di alleggerire il numero di valigie che accompagnano i loro sales dai distributori e dagli ottici: basta una singola valigia e un tablet con oltre 5000 occhiali in AR, molti dei quali rappresentano i diversi colori dei modelli fisici presenti nella valigia. Il rapporto è 1:10 dove 1 è l’oggetto reale e 10 sono le varianti di colore virtuale. La tecnologia deve accompagnare e migliorare la vendita, non dettare nuove regole. Deve essere vista come un companion, uno strumento di aiuto. Solo così si potranno abbattere le resistenze nell’adottare la AR nel flusso di vendita.
Quali sono gli ambiti in cui la realtà aumentata (AR) vedrà un uso sempre più importante? E quale sarà il suo ruolo nel mondo dell’ecommerce?
La AR si declina bene con i prodotti. Oggi le foto non bastano, vogliamo vedere di più, vogliamo vedere come quel tavolino sta bene sul nostro terrazzo senza dover scaricare una App per farlo.
La AR, attraverso specifiche API Web, sta rivoluzionando molti processi online: è facile da integrare in qualsiasi sito già esistente e, nel prossimo futuro, prevediamo che la maggior parte dei prodotti verranno comprati utilizzando questa tecnologia. Portali importanti come Build.com, ecommerce a 360° su prodotti per la casa che conta oltre 2000 prodotti digitalizzati in AR, ha riscontrato un calo dei resi del 22% da parte dei clienti che comprano visualizzando prima il prodotto in AR. Il tema dei resi è una delle piaghe maggiori nelle vendite online e il 22% è un dato incredibile. Infine, Houzz.com, simile ad Ikea ma online, ha dichiarato che il tasso di conversione aumenta di 11x per acquisti con l’AR e si allunga anche il tempo di permanenza di 2,7x. Ecommerce, Google search, effetti Facebook/Instagram legati ai prodotti sono trend che stanno esplodendo per l’uso della AR.
Cosa cambierà nel prossimo futuro con l’utilizzo più generalizzato della realtà aumentata?
Nei prossimi anni la AR ha tutte le carte in regola per diventare popolare quanto i siti web. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo bisogno di hardware dedicati: oggi si utilizza tramite smartphone/tablet ma il suo vero potenziale inizierà ad essere espresso attraverso gli occhiali AR, tipo i Google Glasses, progetto fallito perché, a mio avviso, ha anticipato troppo il mercato. Apple è già al lavoro su occhiali perfettamente integrati con il sistema di App e pronti per diventare usati da molti. Non si quando usciranno, rumors parlano di 2022, ma una cosa è certa: quando Apple prenderà la decisione di venderli sarà il momento maturo per farlo. Se poi vogliamo guardare nel futuro la AR, tra 10/15 anni, verrà utilizzata attraverso le lenti a contatto smart. In entrambi i casi i dispositivi probabilmente sfruttano la potenza di calcolo di device mobile o server dedicati attraverso connessioni wireless o bluetooth. La tecnologia avrà inoltre bisogno di algoritmi dedicati al riconoscimento dell’ambiente circostante. Non è un caso se oggi negli iPad Pro 2020 troviamo lo scanner LiDAR, tecnologia che permette di avere una ricostruzione in tempo reale dell’ambiente circostante, usata da tempo in tanti ambiti, sperimentata da Google con Project Tango (e poi chiusa, come i Google glasses) ma oggi re-introdotta su device Apple. I prossimi iPhone la utilizzeranno e sarà senz’altro consolidata sui loro occhiali AR: in questo modo, ricreando in tempo reale l’ambiente 3D si avrà un mapping spaziale corretto che facilità di molto l’utilizzo della AR.
Grazie Gianpaolo Greco per aver condiviso la tua esperienza con i lettori di focusecommerce.it! Siamo sicuri che la realtà aumentata viaggerà a braccetto con la realtà virtuale e che sarà sempre più utilizzata per abbattere i costi di produzione del campionario, rendendo più efficace il processo di vendita ma anche che entrerà nei processi di produzione per ottimizzare i training interni e tutte quelle procedure di sicurezza cruciali per la produzione industriale. A presto per altri aggiornamenti.