“Il bartering si basa su uno schema che coinvolge quattro categorie di player: l’investitore, il media, il consumatore/acquirente finale e noi che coordiniamo il tutto, ciascuno con la propria funzione specifica. Semplificando al massimo, quando una società vuole avviare una campagna pubblicitaria ma non ha, per vari motivi, la possibilità di ‘pagarla’, entriamo in gioco noi. Riceviamo i suoi prodotti o i suoi servizi per il valore della campagna pubblicitaria – che paghiamo noi al media – e li commercializziamo in Italia o all’estero”, premette Giancarlo Riva, Presidente e Amministratore Delegato di Acquazzurra Spa, azienda costituita nel 2004, che opera come intermediario di vendita di spazi pubblicitari, consentendo agli inserzionisti di investire in promozione e pubblicità, attraverso campagne locali e nazionali.
“Il valore aggiunto del nostro modello è innanzitutto quello di portare al media (o alla concessionaria) investimenti aggiuntivi e non sostitutivi – da parte di aziende che si avvicinano per la prima volta a un investimento pubblicitario o che incrementano il proprio budget. Investimenti che non ci sarebbero stati senza il nostro intervento. Questo è un elemento essenziale per evitare di ‘deprezzare’ il media stesso agli occhi del mercato. Una volta raggiunto un accordo con il media, vi è poi la definizione delle modalità di commercializzazione dei beni o dei servizi che ritiriamo in cambio, che deve rispettare esattamente i desiderata e le indicazioni del cliente. Per evitare, in questo caso, di raddoppiare o interferire con l’esistente canale di distribuzione”.
Questo spiega perché la commercializzazione avvenga attraverso un canale all’ingrosso che si avvale di clienti con un profilo sia nazionale sia internazionale, in Francia, Germania, Polonia, Serbia, Regno Unito, Sudafrica, Ucraina, e Russia; oppure tramite le iniziative promozionali: premi per concorsi, incentive e regalistica aziendali.
“Vi è poi uno showroom fisico, l’A Club, un punto vendita a numero chiuso dedicato ai soci iscritti che arrivano soprattutto dal mondo della comunicazione, organizzato per settori merceologici, dedicato alla vendita diretta a cui si è aggiunto, a maggio dell’anno scorso, il sito eCommerce della Società, anch’esso chiuso al pubblico e destinato ai soli soci di A Club, con prodotti e offerte presenti in negozio, ma con la capillarità e la comodità tipica di un portale”.
“Il rapporto con i media è centrale nella nostra attività”, evidenzia il Presidente di Acquazzurra. “Abbiamo decenni di esperienza in questo comparto, per cui operiamo al fianco della concessionaria, condividendone i traguardi, verificando che ogni investimento proposto sia davvero incrementale, e accollandoci tutti i rischi connessi alla commercializzazione di quanto offerto dal nostro investitore”.
Parlando di rischi non si può nascondere che la pandemia abbia influenzato pesantemente l’azienda, con un calo dei ricavi netti che si sono ridotti alla metà, stabilizzandosi a circa 12 milioni di euro a fronte dei 24 milioni del 2019, mantenendo comunque un EBITDA ridotto ma positivo.
“Il 2020 è stato un anno particolare che ha colpito tutti i comparti in cui siamo attivi. Il 2021, invece, ha mostrato una ripresa degli investimenti pubblicitari, il nostro settore di maggior interesse, a partire della fine del primo trimestre. Nel secondo trimestre i numeri della crescita sono stati ancora più elevati, così come anche le nostre attese per la seconda metà dell’anno. Le dirò di più: con la pandemia sotto controllo questa nuova situazione proseguirà sperabilmente per i prossimi anni, forte anche delle ricadute del PNRR”.
“Guardando avanti con fiducia stiamo lavorando anche sui talenti, cercando persone per far crescere ancora di più l’export, che ora vale circa il 30% del nostro fatturato. Questo settore e lo sviluppo dell’eCommerce in ottica omnicanale saranno i nostri prossimi traguardi”, conclude Giancarlo Riva.