Dopo che lo è stato il video, anche l’audio potrebbe essere un grande nuovo driver di crescita del mercato digitale. E’ ciò su cui scommette Audioboost, la neonata “audiotech-company” italiana che si propone di offrire agli editori italiani una nuova “dimensione audio” grazie a tecnologie che rendono semplice la trasformazione in podcast degli articoli, e la relativa monetizzazione pubblicitaria.
Con lo speak-up article, in particolare «i contenuti testuali vengono permutati in contenuti audio dall’elevato livello qualitativo grazie alla combinazione di intelligenza artificiale e tecnologie di proprietarie» ha spiegato la co-founder della start up Cristina Pianura, tra gli ospiti di Engage Conference 2021.
Audioboost, ha spiegato Pianura, ha colto un bisogno del mercato tracciando di fatto un percorso. «Finora, ciò che ha limitato lo sviluppo dell’audio advertising nelle piattaforme editoriali era sostanzialmente la mancanza di convergenza tra tre competenze: quella tecnologica, quella editoriale, e quella legata alla monetizzazione. Con lo speak-up article abbiamo ideato una soluzione che integra e bilancia queste tre esigenze, offrendo agli editori la prospettiva di creare per i propri utenti un’esperienza di ascoltatori, a fianco a quella di lettori o fruitori di video». Le ricerche dimostrano che la pubblicità sui podcast ottiene ottimi riscontri di gradimento e memorabilità. «Il mercato è ancora ai primi vaggiti, valendo circa il 3% della pubblicità video online, ma noi pensiamo che possa crescere molto anche agganciando alla domanda, che c’è, un’offerta ampia e contestualizzabile», ha spiega Pianura. «Per quest’anno siamo concentrati sul miglioramento della tecnologia di produzione dei podcast, mentre per il prossimo anno siamo focalizzati sulla distribuzione: la grande sfida è trasformare gli utenti in listeners».