“Avete presente il Pacific Trash Vortex, l’immensa isola d’immondizia che galleggia sull’Oceano Pacifico? Ecco, Blowhammer lì dentro non c’è”. In questa frase Salvatore Sinigaglia, founder & CEO del marchio di moda streetwear, sintetizza tutto l’universo del suo brand, nato dal desiderio ambizioso di irrompere nel mondo del fashion con un prodotto unico, digital, sostenibile e orgogliosamente distante da qualsiasi trend.
Blowhammer – letteralmente “colpo di martello” – è un’azienda del sud Italia nata nel 2013, che pone al centro la libertà d’espressione, l’autodeterminazione e il dare forma alla propria identità. Chi indossa Blowhammer, infatti, ama non solo la sua estetica distintiva e immediatamente riconoscibile grazie ai suoi artwork dirompenti, ma ne condivide ogni aspetto, dal forte legame con il mondo digital all’estrema attenzione alla sostenibilità, vero caposaldo del brand che si esprime soprattutto nel modello “just-in-time”.
Forte dei risultati ottenuti nel tempo e del raggiungimento degli obiettivi prefissati ben oltre le aspettative, Blowhammer punta a traguardi sempre più ambiziosi dando il via dal 19 maggio ad una campagna su Mamacrowd, la più importante piattaforma italiana per investimenti in equity crowdfunding. La campagna avviata è volta al raggiungimento di 2 milioni di euro e comprenderà anche l’importante investimento del comparto AZ ELTIF – ALIcrowd, primo ELTIF di venture capital che utilizza anche il crowdfunding per ricercare le aziende oggetto di investimento, istituito da Azimut Investments SA e gestito in delega da Azimut Libera Impresa SGR SpA.
La cifra sarà destinata a finanziare la ricerca e la crescita la distribuzione omnicanale, l’area marketing e gli obiettivi di internazionalizzazione, lo sviluppo della piattaforma e della tecnologia e infine l’ampliamento del catalogo e delle risorse umane.
“Blowhammer è un progetto a cui io e il mio team abbiamo creduto dal momento della sua ideazione”, afferma Salvatore Sinigaglia. “Quando il marchio è nato, avevamo ben chiaro cosa volessimo: creare un prodotto 100% made in Italy, lontano dalle logiche dei trend omologanti, ma che fosse di qualità e soprattutto ecosostenibile. Ci siamo ispirati alla cultura streetwear, espressione di libertà e ribellione. Tutto è partito da alcune domande: possibile che in un’epoca come la nostra, di grandi progressi tecnologici e ampia sensibilità ai temi dell’ambiente, ci siano ancora scarti e invenduti nei magazzini? Perché accontentarsi di abiti di qualità mediocre, che andrebbero buttati dopo soli due mesi e oltretutto senza possibilità di restituirgli nuova vita?
E’ possibile indossare un brand che racconti la nostra visione del mondo ed esprima la nostra identità? La risposta l’abbiamo trovata in Blowhammer, che intendiamo far crescere ancora con questa campagna di crowdfunding: crediamo fortemente che là fuori ci siano persone che credono nel nostro progetto tanto quanto noi che lo abbiamo visto nascere ed evolversi”.
“L’Italia ha una lunga tradizione nel mondo della moda grazie a grandi talenti universalmente riconosciuti, Blowhammer ha avuto l’intuizione di portare in questo settore innovazione e attenzione all’ambiente. Auguriamo a tutto il team una campagna di successo” ha detto Dario Giudici, CEO di Mamacrowd.
Investire nella crescita: sempre più capi pronti in solo 24 ore e flagship store ecologici
Il marchio può vantare 60k clienti italiani, 70k clienti internazionali e un ricavo totale di +10 Mln per il 2020, con revenue model validato e un EBITDA positivo, a cui si aggiunge una produzione interna a primo margine al 72%. Dati che testimoniano una crescita, ma anche la capacità di reagire ai cambiamenti di mercato in maniera efficace e tempestiva, come accaduto durante le fasi più acute dell’emergenza sanitaria, con un incremento del +44% sul fatturato 2020, a fronte del calo del -28,9% del mercato italiano e del -20,1% del mercato europeo della moda.
Tra gli obiettivi che il brand intende raggiungere grazie all’equity crowdfunding, figurano la riduzione della produzione da 48/72 ore a 24, la riduzione delle emissioni di CO2 e dell’utilizzo di acqua entrambi al 50%, l’apertura di 13 eco-flagship store sul territorio e l’ampliamento della propria gamma prodotti con total look donna e kids.
Investire nella qualità: il modello just-in-time e direct to consumer
Blowhammer è un’azienda giovane, nata da giovani provenienti dai contesti più vari e non strettamente legati al fashion: non solo industria tessile e digitale, ma anche musica, arti figurative e sport, tutti elementi chiaramente visibili nelle collezioni. Il marchio è nativo digitale, ovvero nato e lanciato sul web, il luogo senza confini per antonomasia dove viene venduto, comunicato e seguito dai suoi clienti.
La distribuzione è di tipo direct to consumer, direttamente dal produttore al consumatore, quindi senza intermediari e passaggi inutili. La produzione è di tipo just-in-time, una vera e propria rivoluzione sostenibile: ogni ordine viene prodotto in 48/72 ore, evitando così accumuli di magazzino, capi invenduti e riducendo le emissioni di CO2 solo al minimo necessario, pari ad un 30% in meno ogni anno. L’attenzione che Blowhammer pone alla ricerca e allo sviluppo e alla sua crescita si rileva nel modello produttivo, che parte da una base di dieci capi che possono essere diversificati tramite stampe e applicazioni, arrivando a proporre fino a +3000 prodotti in store, senza il rischio di out of stock.
Il team Blowhammer cura ogni step della produzione del capo, partendo da uno studio attento del design della stampa. Quest’ultima è rigorosamente Hi-Res, composta da colori che si mantengono vivi e luminosi nel tempo resistendo all’usura e ai lavaggi. Ogni stampa, inoltre, frutto del lavoro di designer esperti che ispirati dell’arte urbana così come dal mondo digital, senza legarsi alle mode ma rimanendo fedele al proprio DNA, è impressa su tessuti di alta qualità, dal tocco morbido, traspirante e dall’ottima vestibilità.
Investire nella sostenibilità: una società benefit realmente green
Blowhammer, ancor prima di nascere, sapeva di voler essere un marchio green. Non è stata un’esigenza nata col tempo o con il proliferare di quello che oggi appare più come un trend che come un credo. Impattare al minimo sul pianeta è sempre stato uno dei pilastri fondanti del marchio, già dal 2013. Non trovando modelli compatibili con la propria visione e quindi alternativi al fast fashion, Blowhammer ha costruito da solo il proprio modello eco-innovativo.
Nel concreto, il marchio ha ridotto del 70% le emissioni inquinanti, utilizzando carboni attivi che filtrano l’aria emessa durante una delle fasi di stampa, per cui si utilizzano esclusivamente inchiostri atossici certificati, a base d’acqua e senza solventi chimici (Eco Passport). Blowhammer, infine, restituisce nuova vita agli scarti di produzione, donandoli gratuitamente a laboratori specializzati nel riutilizzo: niente viene sprecato.
Col programma Re-generate, infatti, l’azienda si occupa di riciclare o smaltire in maniera corretta i capi non più utilizzati, che possono essere così inviati al brand per contribuire a diminuire la percentuale di abbigliamento che finisce nelle discariche e negli inceneritori, pari oggi all’87%. L’azienda inoltre, produce il 99% in meno di invenduti, pari a solo lo 0,15% (dati relativi al 2020), con la conseguente emissione del 30% in meno di C02 e un notevole contenimento di sprechi d’acqua rispetto alle industrie tradizionali. Tutto questo permette a Blowhammer di soddisfare i criteri per diventare una delle poche società benefit di abbigliamento in Italia.