Amazon e altri marketplace: gestirli o subirli?

Quando si parla di marketplace si pensa immediatamente ad Amazon, essendo la piattaforma per eccellenza per la maggior parte delle categorie merceologiche. Ma di certo non è l’unica. È quindi molto importante sapere che esistono numerose altre piattaforme a disposizione dei brand per poter promuovere il proprio business verso nuovi mercati e consumatori.

Secondo il recente report “E-commerce in Italia 2021” di Casaleggio Associati, il 45% delle aziende intervistate dichiara di vendere sui marketplace mentre il restante 55% non utilizza ancora questi canali. Tra le aziende già presenti sui marketplace, il 55% di esse utilizza contemporaneamente tra le due e le cinque piattaforme, mentre il 30% utilizza un unico marketplace. Tra quelli più utilizzati ci sono Amazon (38%), eBay (21%), Facebook Marketplace (13%), ePrice (3%), Alibaba (2%) e Zalando (2%).

Per avere un’idea ancor più chiara dell’importanza dei marketplace di seguito è riportata la classifica dei 10 siti di eCommerce più popolari in Italia aggiornata al 13 Settembre 2021:

1. Amazon

2. Ebay

3. Booking

4. Subito.it

5. Mediaworld

6. Zalando

7. Trenitalia

8. Ikea

9. Microsoft

10. Mano Mano

Come prevedibile, i primi due posti sono presidiati da Amazon e eBay, tuttavia nella top 10 sono presenti anche piattaforme come Zalando, il marketplace di moda più importante d’Europa e ManoMano, specializzato nel settore casa e bricolage.

Ciascun marketplace è caratterizzato da regole, costi, logiche commerciali e modalità di ingresso specifiche. Ad esempio, Amazon e Zalando offrono la possibilità di usufruire di servizi a valore aggiunto come soluzioni di advertising e logistiche. Mentre eBay e ManoMano richiedono che il fornitore sia in grado di gestire in totale autonomia tutta la filiera B2C: dalla presa in carico dell’ordine, all’imballaggio, fino alla spedizione all’utente finale e al customer care.

Tali differenze tra una piattaforma e l’altra, sia operative che commerciali, portano i brand a farsi delle domande: come gestire il canale e se è conveniente, in considerazione delle risorse disponibili per gestire una o più piattaforme. Le risposte dipendono soprattutto dal tipo di business del brand. Inoltre, qualora si decida di non gestire un determinato canale, è probabile che questo verrà presidiato da qualcun’altro. Per questo motivo è necessaria un’analisi di mercato e una corretta strategia in modo da potersi posizionare al meglio rispetto ai competitor.

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