Dal 1° luglio 2023 Universal Analytics, il software di Google, cesserà di esistere lasciando i suoi milioni di utenti, tra aziende e organizzazioni data-driven, davanti a un bivio: passare a GA4 o cogliere questa opportunità per vagliare delle alternative e trovare lo strumento che, per caratteristiche e funzionalità, è ideale per il proprio marketing stack.
Chi per lavoro gestisce quotidianamente una grande mole di informazioni personali, infatti, deve scegliere con accuratezza i tool con cui operare, prendendo in esame alcuni elementi di cruciale importanza come quelli individuati da Piwik PRO, provider di un software proprietario privacy-friendly che analizza la customer journey su web e app. Ecco quali.
1. Approccio privacy-friendly
La crescente attenzione al tema e le sempre più articolate normative a riguardo rendono oggi la tutela della privacy una priorità per tutte le organizzazioni che attingono a dati personali. Un’attenzione che dovrebbe, così, portarle ad optare per soluzioni di analytics che raccolgono, misurano e analizzano i dati nel rispetto del diritto alla riservatezza di chi li ha concessi.
Una tecnologia di questo tipo assicura, infatti, agli utenti il pieno controllo sui propri dati: prima di acconsentire alla loro raccolta, l’individuo viene informato in modo trasparente su come questi verranno utilizzati, con chi verranno condivisi, dove verranno conservati e trasferiti. Inoltre, dopo aver espresso il consenso, il soggetto può accedere ad essi, modificarli, cancellarli e prevenire azioni al riguardo. Ogni variazione a quanto concordato viene, poi, comunicata e tutti i cambiamenti allo status del consenso vengono prontamente e automaticamente applicati al sistema. Questi metodi di analytics non solo si basano sui principi di “privacy by design” (in cui misure tecniche e organizzative per la protezione dei dati vengono applicate fin dalle fasi di progettazione), ma pongono particolare cura alla sicurezza tramite procedimenti volti a minimizzare i rischi di data leak e breach. Accortezze che contribuiscono generare fiducia nei consumatori che, sentendosi salvaguardati, sono maggiormente predisposti alla condivisione delle proprie informazioni.
2. Utilizzo dei dati e flessibilità di tracciamento
Nonostante i passi da gigante della tecnologia, i software di analytics hanno dei limiti che non devono essere tralasciati durante la selezione del tool da inserire nel marketing stack. Alcuni strumenti, per esempio, presentano all’utente un tetto massimo di hit mensili oppure dei vincoli sul numero di obiettivi e transazioni tracciabili.
Le organizzazioni intenzionate a svolgere le proprie attività di web tracking nel modo più agevole possibile, perciò, dovrebbero rivolgersi a strumenti flessibili, che permettano loro di tracciare liberamente tutte le azioni, le proprietà e gli eventi desiderati e raggiungere, in tal modo, una più profonda conoscenza del consumatore.
3. Accesso a dati grezzi e non campionati
Per un’efficace strategia di business data-driven è essenziale l’accesso a un set di dati completo. Alcuni software di analisi, però, campionano i dati una volta raggiunte determinate soglie di sessioni mensili, creando report parziali o fuorvianti. Optare per alternative che offrono dati non campionati potrebbe pertanto garantire decisioni più precise e informate.
Similmente, non va trascurata la possibilità o meno di accedere ai dati grezzi che consentono di dettagliare con maggiore cura i report, oltre a garantire più flessibilità nel caso di valutazioni avanzate. I dati grezzi possono essere liberamente plasmati e utilizzati anche per realizzare campagne mirate, risolvendo problemi di discrepanza tra dati e migliorando l’analisi. Meglio dunque prediligere software che non concedono l’accesso solo a informazioni aggregate.
4. Servizio clienti e supporto dei professionisti
Un progetto di web analytics non è sempre semplice: problematiche tecniche, risultati non raggiunti o conoscenza superficiale delle funzionalità del software potrebbero comprometterne il successo. Ecco perché molti vendor mettono a disposizione ampie librerie di contenuti online o offrono accesso a una community di utenti in cui scambiare opinioni e cercare supporto. Il customer service, però, è ben più complesso del semplice passaggio di istruzioni.
Nella valutazione di un nuovo fornitore, quindi, dovrebbe avere un peso anche l’assistenza che questo offre ai suoi clienti, come la possibilità di interfacciarsi con un account manager dedicato o un service delivery manager in grado di comprendere le aspettative dell’utente e aiutarlo a trovare le giuste risposte. Un ulteriore plus è offerto, infine, da servizi come l’onboarding personalizzato e un monitoraggio 24/7, che assicura di intervenire con prontezza in caso di errori da risolvere rapidamente.
“Oggi nel mercato dei software di analytics non mancano numerose alternative di qualità capaci di riempire alcune notevoli lacune del gigante tech e offrire le funzionalità più adatte a ogni strategia data-driven – commenta Maciej Zawadziński, CEO di Piwik PRO. – Qualunque sia il vendor su cui ricada la scelta, è importante che dietro tale decisione siano state prese in considerazione caratteristiche fondamentali quali la sicurezza, la piena compliance legale e le funzionalità aggiuntive a vantaggio del business”.